Humanistic Management

Inspiring Quotes

The classics can console. But not enough.
— Derek Walcott

Ho cercato una risposta ad una domanda difficile:

PER FACILITARE L’USCITA DALLA CRISI, SU QUALI ELEMENTI LA FORMAZIONE DEVE INVESTIRE?

Nei momenti difficili della mia vita, queste parole tornano, le leggo come se le leggessi per la prima volta. Ed ecco che queste parole arrivano anche qui, si legano alla parola crisi e cercano una risposta.


“The classics can console”.

Ancora una volta, la mia formazione personale mi spinge a pensare che, per uscire dalla crisi, oggi sia necessario iniziare dall’analisi del proprio passato, cercare una prima chiave nei modelli, nel terreno fertile della conoscenza, in ciò che ogni azienda ha nel suo patrimonio genetico.

Tutto ciò perché le organizzazioni sono luoghi umani, ricchi di storia, di tradizioni, di ritualità ripetuta e di simboli, da leggere come diverse unità stratigrafiche sovrapposte e indissolubilmente legate tra loro. Come nella storia antica, inoltre, anche le aziende vivono nel tempo e, nelle molte evoluzioni, possono presentare periodi molto diversi tra loro, come accade per le civiltà del passato. Fa la differenza, oggi, per chi fa formazione, leggere ogni singolo strato del passato, per meglio orientarsi nel presente aziendale, comprendendone fino in fondo le radici.


“But not enough”.

Per il presente, il lavoro della formazione è di elaborare il passato, saperlo raccontare nello spazio sospeso delle aule, innestando sul passato le idee nuove, che spesso sono conoscenza ancora tacita in azienda. La formazione oggi deve investire lavorando sul creare occasioni per questo spazio, proteggendo il tempo necessario per farlo. Aule, aule e ancora aule, dove l’investimento maggiore è il costo del tempo e dello spazio necessario alle persone per pensare.

Grazie, Derek, ancora una volta!

Mescolare i colori

Ci sono dei temi che diventano i temi del proprio cuore. E nulla li smuove, nonostante gli anni.

Per me, la contaminazione è un racconto continuo, che cerco, che racconto a mia volta nelle aule, che diventa il punto di contatto tra ciò che ho studiato ed il mio lavoro di oggi, l'equilibrio nella mia, di storia. 

Catullo contaminava da Callimaco, da Saffo, dalla sua passione politica, dalla luce che raccoglieva a Sirmione. 

Lì segno l'inizio del mio considerare la contaminazione lo strumento più utile di management.

Ma forse, questa storia inizia ancora prima, dalle favole fisiche che mio padre inventava per me, e che mia madre illustrava mescolando i colori.

Ed eccomi qui, oggi, di fronte a questa pagina bellissima di "Vedere il giorno", un libro intenso di Emma Giuliani, che ha un posto importante nella mia stramba biblioteca manageriale.

Mescoliamo i colori, contaminiamo.

Inspiring books

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Luglio è il mese giusto per farsi un regalo, prima delle vacanze.

Ecco un regalo bellissimo, che mi viene facile immaginare nella valigia di così tante persone che farei fatica a comprarne una copia per tutti.

"Come diventare un esploratore del mondo" è un quaderno di appunti e suggerimenti per documentare e osservare il mondo che ci sta attorno come se non l’avessimo mai visto prima. Una raccolta di idee ispirate dai grandi pensatori e artisti della nostra epoca che Keri Smith reinterpreta e mette in pratica attraverso un racconto fatto di illustrazioni e fotografie.

L'autrice è una delle donne che vorrei incontrare nella mia vita, la adoro e si sa!

In questo libro invita gli "esploratori" di ogni età a volgere uno sguardo nuovo su ciò che li circonda e a guardare il mondo con occhi nuovi e curiosi. Nessuna regola, solo qualche consiglio, ai quali si accompagnano citazioni di scrittori, filosofi, musicisti: guarda, considera ogni cosa come viva e animata, documenta le tue scoperte, osserva il movimento e cerca di carpire il messaggio segreto nascosto in ogni angolo del mondo.

Un libro da scarabocchiare, modificare e completare per tenere traccia della realtà in cui viviamo e scoprirne un volto nuovo, inedito e speciale.

Come fare a non comprarlo per progettare con occhi nuovi tutti i lavori del prossimo autunno? :)

Comunicazione interculturale

Solo a me questa foto delle mie ultime vacanze fa venire in mente che ho proprio voglia di rileggere Geert Hofstede, papà della comunicazione interculturale? diversità

"L'acquisizione delle abilità di comunicazione interculturale passa attraverso tre fasi: consapevolezza, conoscenza e abilità. Tutto comincia con la consapevolezza: il riconoscere che ciascuno porta con sé un particolare software mentale che deriva dal modo in cui è cresciuto, e che coloro che sono cresciuti in altre condizioni hanno, per le stesse ottime ragioni, un diverso software mentale. [...] Poi dovrebbe venire la conoscenza: se dobbiamo interagire con altre culture, dobbiamo imparare come sono queste culture, quali sono i loro simboli, i loro eroi, i loro riti. [...] Infine l'abilità di comunicare tra culture deriva dalla consapevolezza, dalla conoscenza e dall'esperienza personale"

(Geert Hofstede, Cultures and Organizations: Software of the Mind)

Come fioriscono i ciliegi

Tra marzo ed aprile, in Giappone, si festeggia la fioritura dei ciliegi, uno spettacolo meraviglioso e poetico, il cui nome è sakura, come la canzone popolare composta durante il periodo Edo per i bambini, ancora oggi una delle più popolari della tradizione giapponese. Oggi il Giappone mi parla così, e non solo di Lean Organization o di modelli organizzativi e gestionali del mondo Toyota.

Petali ovunque, occhi spalancati e vento leggero per ricoprire ogni cosa. Non cesserà mai di stupirmi, la complessità e la dicotomia umana. Ed oggi, pensando alla fioritura dei ciliegi, ho voglia di iniziare un'aula così, con la mente stupita da questo popolo che vive tra delicatissimi fiori rosa e pianificazioni rigidissime.

Buona fioritura dal mio Albero! :)

hanami

Sakura

Fior di ciliegio, fior di ciliegio Sulle colline e laggiù Fin dove puoi vedere È nebbia o nuvola? Profumato nel sole del mattino

Fior di ciliegio, fior di ciliegio In pieno boccio Fior di ciliegio, fior di ciliegio Per il cielo di primavera Fin dove puoi vedere È nebbia o nuvola? Profumato nell'aria Vieni, vieni! Andiamo a vedere!

La stratigrafia aziendale

Nulla, nei miei sogni universitari, mi avrebbe mai fatto pensare di arrivare a fare, con tanto amore, il lavoro della formazione. Ma lo considero uno dei regali più grandi che la mia vita mi ha fatto, e forse è per questo che, oggi, sono sempre così assetata di contaminazioni, di connessioni, di legami segreti tra questi due mondi.

"Che cosa è, in fondo, l'archeologia? Io non so se l'archeologia debba essere definita come una forma d'arte o una scienza, Ma una cosa, almeno, è assolutamente chiara, cioè che l'archeologia è sempre più dipendente da una moltitudine di scienze e che l'archeologo, quando scava, non porta alla luce oggetti, ma esseri umani."

 

(Sir Mortimer Wheeler,Archaeology from the Earth)

 

La terra è depositaria di infiniti racconti: l'archeologia è la disciplina che può trascriverli, attraverso lo scavo stratigrafico. La stratigrafia è una tecnica archeologica che analizza e ricostruisce la sequenza delle stratificazioni del suolo, per ricostruire la storia della presenza umana su un territorio e per decifrare quelle "storie" che la terra può raccontare a chi sa decodificarne il linguaggio.

Nella necessità di una valutazione culturale, prima che tecnica, della lettura stratigrafica della realtà, ogni strato che emerge da uno scavo viene analizzato come un microcosmo nel quale i fenomeni naturali e le attività umane si intrecciano inestricabilmente. Per una piena comprensione di ciò che torna alla luce con la stratigrafia, il campo di analisi è fatto dei simboli, dei riti, degli oggetti, e di tutte le contaminazioni tra “materia” e “cultura umana”.

Si genera, in questo modo, un legame profondo con l’antropologia, che usa lo stesso approccio per comprendere l’uomo e la società.

Ma perché il legame con il mondo aziendale e con il “terreno” organizzativo?

Le aziende sono fatte di storia, di processi, di strutture, di persone: per questo motivo, per capire e per poter influire sugli strati più profondi di una cultura aziendale è cruciale decifrare l’azienda con un approccio antropologico e con un metodo archeologico, intercettando ogni “facies” del contesto aziendale e attingendo ai diversi saperi che un manager di spessore deve possedere.

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Questo post è dedicato a Daniela di Fnac, una amica ed una collega con cui è stato bellissimo lavorare, condividere, immaginare insieme contaminazioni e connessioni tra la formazione ed i milioni di altri mondi possibili. :)

To lead or not to lead?

Il mistero della leadership, vexata quaestio. Molti formatori, da qualche anno a questa parte, nell'affrontare i temi gestionali e comportamentali, cercano spunti di riflessione e risposte nella letteratura, nel cinema, nelle favole, costruendo quello che ormai è l’ambito dello Humanistic Management.

Uno degli autori più vicini ai temi manageriali è Shakespeare. Le sue opere presentano, al centro della vicenda, l’ascesa e la caduta di un personaggio centrale impegnato nella conquista di un regno, ed offrono lezioni sulle modalità con cui i leader organizzavano la loro ascesa e su come i loro fallimenti ne acceleravano la caduta.

Sono storie che raccontano di leadership.

Nei testi di Shakespeare spesso ci si chiede chi è la persona più qualificata per gestire sia i privilegi sia le responsabilità dei ruoli di comando: da questo punto di vista, l’Amleto è esemplare.

Numerosi personaggi reclamano leadership ed il diritto al trono dei danesi: Amleto, Claudio, Laerte e Fortebraccio. Ognuno di loro prospetta un modello di leader diverso, fondato sul possesso di qualità specifiche: la tensione etica e la profondità di ragionamento analitico in Amleto, il freddo cinismo ben nascosto dall’ottima gestione delle relazioni in Claudio, la passionalità e il senso dell’onore in Laerte, il coraggio e la capacità realizzativa in Fortebraccio.

Buone vacanze!

ilbaronerampante

A luglio sono in vacanza, con la mia bimba di nome Viola, alla ricerca di idee e di alberi da fotografare, e con la borsa pesante di libri e di creme doposole che poi non uso mai...

Anch'io vorrei vivere sugli alberi ogni tanto, come fa Cosimo de "Il Barone Rampante" di Calvino.

"Insomma, c'erano anche da noi tutte le cause della Rivoluzione francese. Solo che non eravamo in Francia, e la Rivoluzione non ci fu. Viviamo in un paese dove si verificano sempre le cause e non gli effetti" [...]

Una storia molto attuale! :)

Inspiring Books

In questo inverno così speciale, in cui Antonella Project Manager impara a non fare troppi progetti ed a non usare il Gantt per misurare i tempi della bimba in arrivo, è arrivato nelle librerie italiane un libro fantastico.

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"Mess: the manual of accidents and mistakes" di Keri Smith: un libro pensato per tutti coloro che sono stanchi di avere tutto sotto controllo, di mantenere l'ordine, di non poter gridare e ridere sguaiatamente.

Queste pagine chiedono proprio l'opposto: strappare, sporcare, disordinare, accartocciare, urlare.

Le uniche regole da ricordare sono:

1) non cercare di fare solo cose belle

2) non pensare troppo

3) non smettere di fare

Bellissimo. Ne fossi solo capace! :)

Un anniversario importante

tigre

Progetti buoni e belli. :)

Come, per esempio, quello che conferma la collaborazione sul tema dei diritti dell'infanzia fra la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca e Triennale Design Museum.

Quest'anno, in occasione del 21° anniversario, i bambini e i ragazzi che parteciperanno ai laboratori organizzati da TDMKids (la sezione didattica del Triennale Design Museum), saranno invitati a giocare e a lasciare un "pezzetto di sè sul tema dei diritti dei bimbi. Potranno inventare un disegno o scrivere una breve frase o anche solo una parola, una richiesta, un desiderio su materiali appositamente predisposti e messi a disposizione.

I lavori dei bambini e dei ragazzi verranno raccolti e conservati dallo staff ella Bicocca e troveranno uno spazio sul sito del Triennale Design Museum www.triennaledesignmuseum.it.

Appuntamento per il 20 novembre, in Triennale, a Milano!

Progettare la città oggi

La grande trasformazione di Milano in vista dell'Expo 2015 necessita di essere ripensata, oggi. In questo laboratorio, guidato da Isao Hosoe affiancato da Masaya Hashimoto e Lorenzo De Bartolomeis, i partecipanti sono chiamati a giocare con le idee per progettare servizi per la comunità  di Milano, usando come supporto il gioco Play40, che si ispira al tradizionale gioco giapponese del karuta, basato sull'associazione immediata di immagini e parole.

Due mazzi ciascuno di 40 carte: le carte del primo mazzo presentano una parola e un'immagine, le altre un breve commento alle stesse parole e immagini: un suggerimento, un approfondimento, una prospettiva da esplorare. Più quattro carte bianche. Sono carte da gioco, ma il gioco è diverso da quelli tradizionali del mondo occidentale: non è fondato sulla razionalità , sul calcolo o sul rischio. E' un gioco di associazione tra immagini, parole e concetti. Queste carte servono per giocare con le idee. E per farne nascere di nuove.

Isao Hosoe nasce a Tokyo nel 1942. Dopo gli studi in Ingegneria aerospaziale presso la Nihon University di Tokyo, dal 1967 vive a Milano. Ha insegnato al Politecnico di Milano, a Domus Academy, all'Elisawa di Barcellona, all'ISIA di Firenze, a Les Ateliers di Parigi, al RISD di Providence, all'Università  di Lisbona. Ha ricevuto, tra gli altri premi, il Compasso d'Oro, il Premio SMAU, il Good Design Award del Chicago Athenaeum, il premio Red Dot, il Good Design Award in Giappone. Collabora con numerose aziende, tra cui Arflex, Belli e Forti, Bisazza, Bosch Telecom, Cassina, Fiat, Fujitsu, Isa, Itoki, Loccioni, Luxit, Mitsubishi, Palazzoli, Philips, Piaggio, Sacea, Sacmi, Segis, SNCF, Steelcase Strafor, Tiffany, Tonelli, Valenti, Zanussi. In collaborazione con il Gruppo Loccioni ha sviluppato il progetto Play Factory, di cui il gioco Play 40 è parte integrante.

Il workshop, che si terrà  l'11 ottobre alle ore 14:00, a Milano, negli spazi della Libreria 121+ di via Savona 17/5, terminerà con la presentazione degli elaborati, tutti illustrati da una giovane promessa dell'illustrazione.

Io ci sarò, in prima fila, con la mia copia di carte personale, un po' "vissuta" per le tante aule in cui mi ha accompagnata, ma ormai parte dei miei giochi e del mio modo di fare formazione.

play-40

Mettere in pagina!

Cosa può fare di bello, nel sole di giugno, un Project Manager appassionato di libri ed innamorato di grafica? Può partecipare, il 6 Giugno alle 15:30, a Roma - Museo dell'Ara Pacis, lungotevere Augusta, ad un intensissimo laboratorio progettuale dove si mescolano griglie, testi, immagini, margini, pesi, formati, spazi, simmetrie, e molti altri elementi presi da alcuni libri per bambini di grandi grafici, per progettare un nuovo libro seguendo le regole dell'impaginazione.

Dopo, tutti a naso insù per non perdere la magia dell'Ara Pacis! :)

Andiamo? :)

Tanti bambini (e tutti coloro che vorranno partecipare) disegnano e costruiscono un grande albero in piazza guidati dallo staff delle Edizioni Corraini insieme a molti degli storici collaboratori di Bruno Munari e ad alcuni giovani operatori che stanno avvicinandosi al suo mondo: una grande comunità di piccoli e grandi per imparare come cresce un albero, anche in città! Il laboratorio ideato e realizzato in occasione di Bolibrì, festival internazionale "a misura di bambino" interamente dedicato ai libri, per giovani e giovanissimi.

Bruno Munari uno

Bruno Munari tre

Bruno Munari due

Bellissimo, vero?!

TED fa omaggio al discorso di Steve Jobs

TED (Technology Entertainment Design) è una conferenza che si tiene ogni anno in California e, recentemente, ogni due anni in altre città del mondo.

La sua missione è riassunta nella formula "ideas worth spreading" - idee degne di essere diffuse - ed, in effetti, le migliori conferenze sono state pubblicate gratuitamente sul sito web del TED (www.ted.com).

Le lezioni, tenute da personaggi di spicco, guru e premi nobel, toccano temi globali o ambiti specialistici, nei campi della scienza, dell'arte, della politica, dell'innovazione. Lezioni da non perdere, davvero.

TED fa lezione sulla creatività

Una buona lezione sulla creatività. :)

TED (Technology Entertainment Design) è una conferenza che si tiene ogni anno in California e, recentemente, ogni due anni in altre città del mondo.

La sua missione è riassunta nella formula "ideas worth spreading" - idee degne di essere diffuse - ed, in effetti, le migliori conferenze sono state pubblicate gratuitamente sul sito web del TED (www.ted.com).

Le lezioni, tenute da personaggi di spicco, guru e premi nobel, toccano temi globali o ambiti specialistici, nei campi della scienza, dell'arte, della politica, dell'innovazione. Lezioni da non perdere, davvero.

Business behind the magic!

Disney Institute "Se puoi sognarlo, puoi farlo". Walt Disney ha sempre saputo stupirmi, e mi ha sempre insegnato qualcosa. Ma da ieri sera, il mio sogno di partecipare ad un corso di formazione, questa volta seduta tra i partecipanti, può realizzarsi nella bellissima cornice del Disney Institute, il centro di eccellenza nella formazione al business che, negli Stati Uniti, da anni raccoglie strepitose esperienze e case histories.

Ci sono corsi e percorsi organizzati per topics: leadership excellence, people management, quality service, brand loyalty, inspiring creativity, e così via... Ci sono più formule: webinars, corsi di uno o più giorni, o percorsi da creare e personalizzare secondo i propri bisogni. Ci sono infine location diverse, anche in Europa!

E ci sono io, che sorrido organizzando, non solo un viaggio questa volta, ma anche il mio futuro corso sulla creatività e che non vedo l'ora di imparare giocando. L'ho sempre sognato, posso farlo.