The Halloween guide to killing zombie projects

halloween

Che paura questi progetti...

Mi fa troppo ridere questo articolo, così la mia anima di project manager sempre un po' bimba non ha resistito... :)

There’s nothing worse than working on a project you know is dead. Somehow this project is still walking around but doesn’t realise it should be lying peacefully in a grave with a very heavy stone slab on top. Here’s our handy guide to spot and kill a zombie project.

Traits of a zombie project

Mobile but technically dead: Zombie projects look like they’re just a little slow, as they stagger along with a vaguely triangular skeleton of schedule, scope and budget. All its benefits appear to have decayed.

Lust for brains: A lot of resources have been thrown at this project and its hunger for people has been insatiable. Either the zombie project gobbles up the people or the people start to turn on the project, plotting ways to kill it. If you keep losing people to a project, it may be a zombie project!

Non-communicative, groaning and howling instead of speaking: All rational communication has been lost in the project. If the project sponsors, team and stakeholders can do nothing but lament, you may have a member of the undead on your hands.

How to kill a zombie project

Starve it of resources: Without resources, zombie projects will die a natural death. Redeploy your juicy, juicy brains—er, I mean people—to other more worthy projects and siphon off the budget. While this is the most passive way you can kill a zombie project, be warned that it is the least permanent as it leaves the possibility of the corpse being reanimated.

Decapitate it: Aim for the head and decapitate the zombie project with a fully loaded business case. You’ll also find that if you flaunt your business case at every opportunity, stakeholders tend not to argue with you about the now-truly-deceased zombie project.

Find and stop the zombie master: Understand why the zombie project is still alive: there’s always a ‘zombie master’. Identify the master—it may be a project sponsor or external stakeholder—and find out why s/he is keeping the project going. It may be related to personal KPIs or even ego.

Many thanks to Ian Sharpe and Michael Hickey for their zombie-killing advice.

Il mio primo albero

Ogni tanto mi trovo a curiosare tra i miei disegni di bimba, ed ogni volta che guardo il disegno del mio primo albero, penso a quanto sia sempre stato importante, per me, disegnare alberi. E, subito dopo, rido da sola leggendo la didascalia: "Posto per mettere le dita". Ero precisetta, buffa al cubo! O solo spaventata dalle continue dita sporche di terra che i miei cuginetti lasciavano sui miei disegni? :)

primo-albero

50 cose da fare prima dei dodici anni

Oggi quindi il National Trust ha lanciato la campagna «50 cose da fare prima di avere 11 anni e tre quarti», che suggerisce una lista di giochi ed esperienze da fare all’aria aperta, e propone una sorta di sfida ai bambini perché li esauriscano tutti! 1. Arrampicarsi su un albero 2. Rotolare giù da una grande collina 3. Accamparsi all’aperto 4. Costruire un rifugio 5. Far rimbalzare i sassi sull’acqua 6. Correre sotto la pioggia 7. Far volare un aquilone 8. Pescare con il retino 9. Mangiare una mela appena colta dall’albero 10. Giocare a conker, un gioco tradizionale inglese in cui un partecipante munito di una castagna attaccata a uno spago cerca di staccare dal filo o far cadere la castagna dell’avversario 11. Lanciare palle di neve 12. Partecipare a una caccia al tesoro sulla spiaggia 13. Fare una torta di fango 14. Costruire una diga su un ruscello 15. Andare sullo slittino 16. Seppellire qualcuno sotto la sabbia 17. Organizzare una gara di lumache 18. Stare in equilibrio su un albero caduto 19. Dondolarsi da una corda 20. Giocare a scivolare nel fango 21. Mangiare more raccolte dai rovi 22. Guardare dentro un albero 23. Esplorare un’isola 24. Correre a braccia aperte facendo l’aeroplano 25. Fischiare usando un filo d’erba 26. Andare in cerca di fossili e ossa 27. Guardare l’alba 28. Scalare un’enorme collina 29. Visitare una cascata 30. Dar da mangiare a un uccello dalla mano 31. Andare a caccia di insetti 32. Cercare uova di rana 33. Catturare una farfalla con il retino 34. Inseguire animali selvatici 35. Scoprire cosa c’è in uno stagno 36. Richiamare un gufo imitando il suo verso 37. Osservare le strane creature tra le rocce di un lago 38. Allevare una farfalla 39. Dare la caccia a un granchio 40. Fare una passeggiata nel bosco di notte 41. Piantare qualcosa, coltivarla e mangiarla 42. Nuotare in mare, in un fiume, insomma, non in piscina 43. Fare rafting 44. Accendere un fuoco senza fiammiferi 45. Trovare la strada servendosi solo di mappa e bussola 46. Arrampicarsi sui massi 47. Cucinare in campeggio 48. Fare discesa in corda doppia 49. Giocare ad una Caccia al tesoro con il GPS 50. Andare in canoa su un fiume

Mi sembrano dei bellissimi "progetti", per la mia Viola, allegra e temeraria, e con una mamma innamorata degli alberi! Chissà quanti di questi punti, dopo l'estate, potrò "spuntare" per lei! :)

E' il mese del mio compleanno!

E questa poesia mi rappresenta tantissimo in questo momento in cui non ho desideri materiali, ma solo voglia di tempo e di emozioni.

Io non ho bisogno di denaro ho bisogno di sentimenti di parole di parole scelte sapientemente di fiori detti pensieri di rose dette presenze di sogni che abitino gli alberi di canzoni che facciano danzare le statue di stelle che mormorino all'orecchio degli amanti. Ho bisogno di poesia questa magia che brucia la pesantezza delle parole che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.

(Alda Merini)

Kids Day

Maggio è il mese in cui una importante multinazionale, a cui ormai voglio decisamente bene, dedica un giorno intero ai bimbi di tutti i dipendenti, facendoli entrare negli uffici, lasciandoli giocare nella sala riunioni più bella, liberando una creatività ed un entusiasmo che non possono che fare del bene a tutti! Ecco un lavoro, fatto dalla bimba di una dipendente, con alcuni pezzi di stoffa che sono un po' la storia del brand, che trovo non solo bellissimo, ma molto "intonato" al mio blog dedicato ai progetti ed agli alberi!

albero

A day for the Righteous!

giusti

I Giusti hanno salvato l’onore dell’Europa ai tempi della Shoah: in un’epoca dominata dagli ignavi e dagli assassini, ci hanno permesso di non disperare dell’umanità, perché non hanno esitato a rischiare la vita per salvare altri esseri umani. In Francia, in Italia, in Polonia, nella stessa Germania, dovunque in Europa ci sono stati uomini e donne che hanno nascosto, protetto, sottratto migliaia di ebrei alla furia nazista.

I Giusti hanno agito anche in altre situazioni, opponendosi al genocidio armeno, aiutando le vittime in Rwanda, in Cambogia o durante la pulizia etnica in ex-Jugoslavia.

I Giusti sono anche gli uomini e le donne che hanno difeso la dignità e la libertà nei regimi totalitari, che hanno denunciato il gulag e che, con il loro coraggio, hanno permesso la riunificazione dell’Europa.

Tali esempi possiedono un valore universale, ci ricordano incessantemente gli atti di queste persone, ci esortano a coltivare la loro eredità e la loro convinta opposizione a ogni forma di razzismo e di discriminazione su basi etniche, sociali, politiche e religiose.

L’azione di questi Giusti si erge a monito contro le persecuzioni e per la prevenzione dei genocidi in tutto il mondo.

Nella realtà violenta che ci circonda, ricordare l’azione dei Giusti, rendere omaggio al Bene, mostrare che ogni individuo, per quanto umile, può compiere il gesto che salva un altro essere umano, ha un immenso valore educativo per i giovani d’oggi! Per queste ragioni facciamo appello all’Unione Europea e al Consiglio d’Europa affinché istituiscano una giornata dedicata alla memoria dei Giusti. I PROMOTORI MAREK HALTER, Scrittore e attivista per i diritti umani, PIETRO KUCIUKIAN, Console onorario d’Armenia in Italia e GABRIELE NISSIM, Storico, saggista e Presidente di Gariwo, la foresta dei Giusti

Bello iniziare il 2012 così!

Quando un HR Director ti fa una "sorpresa" così, intelligente, affettuosa e simpatica, vuol dire che tutto va molto bene, giusto? :)

Magic Evolution, prima società di formazione per fate in Italia, cerca una/o:
TINKER BELL MANAGER
OBIETTIVI E RUOLO
Il/la candidato/a, facendo riferimento direttamente alla Fata dei Mestieri, si occuperà, della definizione, sviluppo e coordinamento dei corsi erogati da Magic Evolution con l’obiettivo di creare un bosco armonico, fresco, ecologico (il motto del nostro fondatore era infatti ‘stay wood, stay magic’)
Le responsabilità primarie della posizione saranno la programmazione delle nuove proposte formative dedicate ai corsi, interni ed esterni al bosco e la gestione delle relazioni con i formatori (api, porcellini, maghi ed elfi).
Infine, al candidato sarà affidata la gestione dell’organizzazione di possibili nuovi progetti in attivazione primaverili ed autunnali, con un focus specifico sul management del Natale in coordinamento con il Polo Nord e rispettando i budget previsti dal Comitato Esecutivo della Foresta.
Sono previste trasferte in Italia legate alla necessità di presenziare ai corsi direttamente in loco, è previsto un rimborso a piè di lista legato all’usura di ali, manici di scopa, chiavistelli, randelli per i casi più disperati.
FORMAZIONE
Si richiede laurea, preferibilmente in materie faunistiche.
PROFILO RICHIESTO
Il profilo ricercato è quello di una persona che ha maturato  esperienze di responsabilità e coordinamento  preferibilmente all’interno di un bosco, anche come assistente Fata, svolgendo compiti di progettazione, erogazione e promozione di interventi formativi e festival autunnali. Inoltre, è  gradita provenienza da contesti  strutturati e dinamici (foreste di dimensioni medio-grandi, possibilmente nordiche).
Completano il profilo il possesso di doti magiche, di PM (polvere magica) ed una spiccata predisposizione nel mantenimento di pubbliche relazioni.

Ed allora io sorrido, spolvero le ali da fata e rispondo all'annuncio...

To lead or not to lead?

Il mistero della leadership, vexata quaestio. Molti formatori, da qualche anno a questa parte, nell'affrontare i temi gestionali e comportamentali, cercano spunti di riflessione e risposte nella letteratura, nel cinema, nelle favole, costruendo quello che ormai è l’ambito dello Humanistic Management.

Uno degli autori più vicini ai temi manageriali è Shakespeare. Le sue opere presentano, al centro della vicenda, l’ascesa e la caduta di un personaggio centrale impegnato nella conquista di un regno, ed offrono lezioni sulle modalità con cui i leader organizzavano la loro ascesa e su come i loro fallimenti ne acceleravano la caduta.

Sono storie che raccontano di leadership.

Nei testi di Shakespeare spesso ci si chiede chi è la persona più qualificata per gestire sia i privilegi sia le responsabilità dei ruoli di comando: da questo punto di vista, l’Amleto è esemplare.

Numerosi personaggi reclamano leadership ed il diritto al trono dei danesi: Amleto, Claudio, Laerte e Fortebraccio. Ognuno di loro prospetta un modello di leader diverso, fondato sul possesso di qualità specifiche: la tensione etica e la profondità di ragionamento analitico in Amleto, il freddo cinismo ben nascosto dall’ottima gestione delle relazioni in Claudio, la passionalità e il senso dell’onore in Laerte, il coraggio e la capacità realizzativa in Fortebraccio.

Il caso e l'arte del non fare

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Ecco un workshop bellissimo al quale cercherò di non mancare!

Il titolo è già meraviglioso, i contenuti non possono essere descritti nel dettaglio perché guiderà "il caso", con le mille connotazioni che il tema del "pensiero laterale" e della flessibilità potranno creare.

Demian Conrad ha studiato comunicazione visiva e pensiero laterale con Edward de Bono, il "papà" ufficiale dei "sei cappelli del pensiero". Oggi lavora a Losanna, ma per questo workshop sarà in un luogo che, lo dico da anni, è magico e crea magie. :)

Allora, tutti ad iscriversi!!!

sabato 26 novembre dalle 10.00 alle 18.00 Libreria 121+via Savona 17/5 Milano

Quante cose so fare!

Agenda alla mano, in questo periodo in cui, tra le mille cose da fare, sto imparando come si fa la mamma... Non so se so farlo, ma so che questo laboratorio mi piace tantissimo, fin dalle parole scelte per presentarlo:

Quante cose sapete? e quante cose sapete fare? so ascoltare la pioggia so che una formica può trasportare un'enorme fragola sulla schiena so parlare pianissimo so che un libro si sfoglia con le dita e che una torta per cuocere ci mette una vita ma sappiamo disegnare incollare e raccontare tutto questo? proviamo..

A Roma, il 12 novembre, ore 11.00 da Città del sole, in via Appia Nuova 401.

Se non si riesce a partecipare, anche solo leggere il libro è molto bello!

quante-cose-so

Buone vacanze!

ilbaronerampante

A luglio sono in vacanza, con la mia bimba di nome Viola, alla ricerca di idee e di alberi da fotografare, e con la borsa pesante di libri e di creme doposole che poi non uso mai...

Anch'io vorrei vivere sugli alberi ogni tanto, come fa Cosimo de "Il Barone Rampante" di Calvino.

"Insomma, c'erano anche da noi tutte le cause della Rivoluzione francese. Solo che non eravamo in Francia, e la Rivoluzione non ci fu. Viviamo in un paese dove si verificano sempre le cause e non gli effetti" [...]

Una storia molto attuale! :)