Su una rivista scientifica di qualche giorno fa, ho trovato un articolo piuttosto affascinante sulla percezione del trascorrere del tempo. Pascal Wallish, l'autore dell'articolo, illustra quanto il nostro senso del tempo sia a volte fallace, e come la percezione del suo trascorrere non possa che essere imprecisa.
[...] E' possibile che non si arrivi mai a sapere davvero per quale motivo l'evoluzione ci abbia dotato di molti sensi altamente affidabili, vere e proprie meraviglie di ingegneria neurale, per poi lasciarci un senso del tempo così suscettibile alle distorsioni.
Ma anche se le spiegazioni evolutive sono spesso speculative, voglio proporre una possibile ragione. Ogni secondo che passa è una risorsa finita di opportunità nella vita di un organismo. Se per sopravvirere devo raccogliere cibo, e trascorro ore intere senza mettere insieme qualcosa per la cena, il lento passaggio dei momenti di noia mi spingerà a darmi da fare. D'altra parte, se troverò cibo disponibile ovunque, le ore passeranno rapide, e continuerà allegramente a riempire il mio sacco. E' plausibile che questo senso del tempo elastico aiuti gli animali a gestire le loro attività meglio di quanto potrebbe fare un senso più esatto.
E' un'ipotesi su cui potreste aver voglia di riflettere, la prossima volta che avrete un po' di tempo da perdere. [...]
Che sia questa la migliore strategia di gestione del tempo? Ha ragione Wallish: vale la pena rifletterci.
E, mentre rifletto, pubblico la foto di un cartello aziendale che mi ha molto divertito, e che ho sempre pensato di inserire, prima o poi, in un post sul Time Management, pensando a tutti noi che corriamo ogni istante! La foto è stata fatta in un reparto produttivo di una importante multinazionale, nel settembre del 2009... anche se, per l'aria demodé potrebbe benissimo trattarsi di qualche decennio fa!
